05 febbraio 2007

Cochi e Renato: il "nonsense" al capolinea

Gran ritorno della comicità e del nonsense: questo Raidue ci promette, a proposito di Stiamo lavorando per noi e della "vena comica surreale e stralunata" - così ancora assicura - di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto. Sono passati più di 33 anni dal loro esordio, in Il poeta e il contadino. Da allora il mondo è cambiato, e ancora di più è cambiata la tivù. Ma il nonsense dovrebbe essere rimasto il nonsense. Cerchiamo d'essere ottimisti, e prepariamoci a un paio di risate o tre.
      Eccoli qua, Cochi e Renato. A colpo d'occhio non sono passati solo 33 anni, ma anche qualche decina di chili. Son cose che capitano. L'importante è che non gli si sia appesantita la vena comica. D'altra parte, Stiamo lavorando per noi conta su un piccolo stuolo di autori. Qualche idea si saranno fatti venire.
      Già, qualche idea. Eccone una: nelle vesti di babysitter, Renato legge a una pargoletta l'antica fiaba di Cappuccetto Rosso. Per non sfigurare gli autori la attualizzano. Avranno cercato il nonsense, come da promessa? Giudicate voi. Il lupo è lo Sgarbi Vittorio: "Ma nonna, che occhi grandi che hai", le dice la tenera Cappuccetto, e lui: "stavo facendo la cacca". A tagliargli la pancia è invece la Mussolini Alessandra, "con la baionetta che aveva nella borsetta". Altro che su realtà, questo è realismo stretto: niente di più e niente di meno di quello che i due hanno fatto nei talk show degli ultimi mesi.
      In ogni caso, per non essere troppo stralunato, poco dopo Renato avanza portando un grande cartello, con sopra il titolo del nuovo film suo e di Cochi. Che è la stessa cosa che fanno tutti, in tivù: promuovere e promuoversi senza badare a spese (tanto, paga tutto il canone). Subito, a vantaggio del nonsense, entra in scena la Sjoberg Camilla, che del film è per così dire la parte più in vista. infatti la regìa del Beldì Paolo la percorre tutta con puntiglio, dalle caviglie ai pettorali. Poi, per par condicio, è la volta del Malgioglio Cristiano (alias Max Giusti)che, tutto languido, allo Sgrilli Sergio assicura: da uno "come lei mi farei montare tutto".
      D'un tratto, per il palcoscenico passa un carro funebre, e c'è chi sullo sfondo afferra con tempestiva prudenza quel che si ritrova sotto la cintura. Quanto a surrealtà, non è niente rispetto al pezzo forte della serata: la Ventura Simona, nota artista dalla vena comica, intervista Cochi e Renato nel ruolo di eroi dell'Isola dei famosi. E i due, poveracci, li lasciano fare, sia la Ventura Simona che il piccolo stuolo di inutili autori. Altro che comicità del nonsense: mercoledì su Raidue trionfa la mancanza di senso, di uno qualunque.

fonte/autore: Als Ob, Il Sole 24 ORE del 14-01-2007

Etichette:


This page is powered by Blogger. Isn't yours?